Il premier Draghi trascorrerà due giorni a Parigi con il presidente Macron alla vigilia delle legislative francesi.
Il presidente del Consiglio è volato a Parigi per la due giorni con il presidente dell’Eliseo Emmanuel Macron per discutere in particolare del sostegno all’Ucraina ed il rafforzamento dell’autonomia europea in materia di difesa ed energia. Sarà un incontro che verterà anche sulle relazioni bilaterali tra Itala e Francia.
In primo piano la guerra e la difesa comune, ma anche la riforma dei Trattati e l’allargamento a est dell’Unione europea. Mario Draghi approfitta della cerimonia ministeriale dell’Ocse a Parigi per incontrare faccia a faccia il presidente Macron. L’approccio dei due si è allontanato nelle ultime settimane: mentre Draghi è rimasto fermo e irremovibile contro Mosca, Macron si è disposto più aperto. Uno dei temi focali sarà anche l’adesione dell’Ucraina all’Unione.
L’Italia vuole aprire a est, la Francia resta cauta
Proprio a proposito di nuove adesioni all’interno dell’Ue, proprio ieri Draghi ha incontrato la premier georgiana Salome Zourabichvili garantendole il supporto dell’Italia nella richiesta della Georgia di adesione all’Unione. Lo stesso supporto Draghi lo ha confermato alle altre ex repubbliche sovietiche come la stessa Ucraina ma anche la Moldavia. Il premier sostiene anche gli altri candidati, i sei paesi balcanici: Serbia, Bosnia, Kosovo, Macedonia del Nord, Montenegro e Albania.
Una posizione un po’ troppo permissiva per Macron che invece vuole andarci piano ed essere più cauto sulla questione dell’allargamento. In effetti, l’ultimo allargamento a est del 2004 forse è stato troppo avventato sotto molti punti di vista portando uno scontro inevitabile con la Russia come sta avvenendo in questi mesi. Il presidente francese prevede più una sorta di “comunità politica” europea, una sorta di cerchia esterna intorno all’Unione.
Questo sembra l’unico punto in cui il pensiero dei due diverge. Mentre trovano terreno comune sulla questione della revisione dei Trattati e la necessità del superamento dell’unanimità, dimostrata proprio in relazione alle sanzioni contro la Russia nelle ultime settimane. Anche sul tema dell’energia i due si trovano d’accordo: Macron dice sì al tetto del prezzo del gas e Draghi dice sì al nucleare tra le fonti rinnovabili.